Femminile Plurale

 

L'insicurezza delle donne? Solo questione di amigdala


Finalmente spacchetto dopo anni di lotta una delle pentole sottratte alla collezione "Corredo solo se ti sposi" a seguito della resa definiva di mia madre al mio evidente nubilato a vita .
 #Nonunapentoladimeno è il nuovo slogan coniato per affermare definitivamente l'emancipazione di una figura femminile e di un'altra che tramonta.
Ci vorranno ancora diverse generazioni affinchè l'educazione impartita alle donne dalle donne, imposta dagli uomini per secoli, cancelli l'insicurezza e il silenzio compiacente dei maschi contribuendo al riconoscimento del nostro talento, da parte di noi stesse prima di tutto.
Un'iniezione di testosterone e una regolata ai gettiti di amigdala potrà fare la differenza per influenzare positivamente una società sessista.
Andiamo per ordine: perchè le donne non si appropriano della sicurezza che agli occhi di un esaminatore è importante tanto quanto le competenze professionali?  
Contraria alla generalizzazione raccolgo però interessanti dati: le donne sono più produttive (Columbia University), più creative, più organizzate. Tutti concordiamo: il futuro è donna.
Eppure gli uomini guadagnano di più. Scrivono di più e si firmano da sempre con il loro nome.
Per arrivare alla parità  dovremmo quindi pompare sulla honest overconfidence cioè l'eccesso di fiducia sincero,  l'assegnarsi quindi un giudizio mediamente più alto di quello che effettivamente ci si merita, modo di fare tanto caro ai maschietti.
Oggi vesto overconfidence taglia XL e vedo che effetto mi fa, e come se fosse una superpillola la ingurgito per scrivere quest'articolo nell'ottica di sentirmi pari a un uomo che a differenza di me penserebbe: perchè al mondo tutto non dovrebbe interessare la mia opinione?
La verità è che l'eccesso di fiducia in se stessi può aiutare a fare strada. E' importante chiedersi perchè agli uomini è riservata addirittura la simpatia quando la esercitano, al contrario delle donne che possono pagare un prezzo sociale e professionale molto alto se si comportano in un modo percepito come aggressivo. Provato sulla mia pelle: entro in ufficio del capo con opinioni non richieste, intervengo nelle riunioni e do pareri che spetterebbero ai superiori, risulto antipatica quando non mi etichettano come stronza. Non solo la mia competenza entra in discussione, anche il mio carattere subisce una critica severa.
Nei confronti delle bimbe l'insegnamento alle elementari prevede premi ed elogi perchè buone e tranquille evitando di scorazzare nei corridoi come branchi di animali selvatici. Ai maschietti invece viene dedicata maggiore attenzione e vengono sgridati circa 8 volte di più; si insultano vicendevolmente rendendosi più forti, aiutandosi a fregarsene dei giudizi degli altri.
Brenda Major, psicologa sociale, affronta il problema dell'autoaffermazione e scopre che gli uomini tendono sempre a sopravvalutare le loro capacità e le prestazioni mentre le donne le sottovalutano entrambe: nella pratica la qualità delle prestazioni di entrambi i generi risulta identica.
Tradotto: noi se non ci consideriamo degne di un Pulitzer non scriviamo nemmeno per Topolino, gli uomini scrivono convintamente male anche su testate nazionali.
L'Economist ha da poco pubblicato un articolo indicando il genere maschile come il nuovo sesso debole. Gli studenti mangiano così tanta polvere dalle studentesse che li staccano in ogni disciplina che la Svezia promuove addiruttura una commissione sulla crisi dei maschi.
Negli stessi anni però il silenzio di quest'ultimi permette che nell'Iowa una donna possa essere licenziata se il suo capo la trova attraente, la parità di stipendio è un sogno perchè pare che in fondo preferiamo fare lavori meno retribuiti.
Diciamo che l'overconfidence in rosa a questo punto sta calando e subisce duri colpi.
Non bastano le bionde e fighe principesse, gli scaffali rosa nei negozi di giocattoli e il gioco del meccano promosso da un maschietto chiaramente per altri maschi, a questo dobbiamo aggiungere le molestie che ancora oggi subiamo (l'Italia per esempio ha subito una condatta dalla Corte Europea per non aver difeso a sufficienza una donna uccisa dopo anni di botte dal proprio marito).
Potremo quindi dire che oggettivamente siamo un tantino insicure perchè sappiamo benissimo che la nostra società ci apprezza poco? Vogliamo parlare delle colleghe, delle donne che preferiscono avere "le palle" e di tutti coloro che vorrebbero tuttora un capo maschio? Oppure di tutte quelle donne che in passato, autrici di grandi romanzi pubblicavano sotto pseudomini maschili?
Il caso di A.M. Barnard, un autore che negli anni Sessanta dell’Ottocento pubblicò quattro romanzi dell’orrore: solo negli anni Quaranta del Novecento gli studiosi che analizzarono le lettere di Barnard agli editori capirono che in realtà si trattava di Louisa May Alcott, l’autrice di Piccole Donne.
Il consiglio in genere è: cerca dentro te stessa la soluzione ai problemi del mondo esterno.
Come se fosse possibile eliminare tutte le discriminazioni strutturali con qualche seduta di mindfullness. E se invece bastasse creare una cultura che apprezzi le donne sicure di sè?
E l' amigdala a questo punto cosa c'entra?
Mia madre la scambierebbe sicuramente per un ingrediente di cucina. Invece scopro, consolandomi non poco, che alla base della mia reticenza a scrivere non ci sono solo secoli di donne che adottano pseudomini maschili per pubblicare un libro e avere il meritato successo ma l'amigdala.
L'amigdala è considerata il centro neurale primitivo della natura. Noi l'attiviamo più spesso degli uomini conservando più a lungo il ricordo di eventi traumatici. Un sistema di allarme, lo stesso che ci aiuta a preservare la specie, ci distingue da quegli uomini pronti alla guerra e alle risse. Un po' come l'estrogeno e il testosterone. Il nostro estrogeno promuove i legami scoraggiando il conflitto che scatenerebbe la perdita, che invece il testosterone degli uomini usa 10 volte più per la competizione, la dimostrazione di forza, la vittoria. Esiste una polemica per alcune atlete olimpiche che sono state contestate per il livello testosteronico nel sangue a seguito di sospettose performance e crudeli controlli. Ma quella è una porcata del CIO, il cui consiglio esecutivo è composto da sedici membri, di cui solo 4 donne. L'amigdala è allora una componente femminile positiva ma che può frenare in tutti i casi di rischio oppure quando è necessario finire sotto gli occhi di un pubblico e di un giudizio.
La plasticità del cervello però ci conforta: quello stesso testosterone che è il protagonista degli atti più rischiosi diminuisce drasticamente quando gli uomini per esempio stanno con i figli.
Consigli per le vostre bambine: fare le brave va benissimo in classe ma non è un buon allenamento per il mondo reale.  I famosi studi dimostrano che se impariamo a insistere e non tirarci indietro possiamo scrivere anche noi un articolo per un blog e allenare il nostro cervello ad alimentare la fiducia in noi stesse.  Sperando si tratti della stessa plasticità citata precedentemente e non solo una grande iniezione di speranza.

Nadia Frattaruolo